Chi siamo

“Centro Studi Architetto Michele Gargano”
L’Associazione intende operare nei settori della promozione culturale in genere, e in particolare della tutela, valorizzazione e fruizione del paesaggio culturale, dalla ricerca storica alle tradizioni territoriali, valorizzando la figura e l’operato dell’illustre concittadino arch. Michele Gargano. Nata nel 2016 dalla volontà di appassionati e professionisti nonchè volontari innamorati del proprio territorio, il Centro Studi promuove azioni di ricerca e progettazione mirata alla creazione di materiale editoriale e divulgativo utile alla riscoperta della vicenda storica di Terlizzi come ricerca di significato deducibile tanto dalla memoria quanto dalle evidenze architettoniche e paesaggistiche. Alla ricerca storica si abbinano la sperimentazione e lo studio di discipline come il design e l’architettura, ed espressioni culturali come il teatro, la musica e la fotografia: un connubio di arti che fondendosi e rafforzandosi una con l’altra esprimono al meglio quello che il nostro territorio ha da offrire ma che spesso resta inespresso. Fondamentale importanza ha la sede associativa, sita in una particolare dimora tardo medievale nel centro storico di Terlizzi. Aver scelto questo luogo per valorizzarlo, risponde all’intento di dare nuova luce a ogni anfratto del centro storico, specie se in stato di abbandono – dimora, vicolo o piazzetta che sia – in quanto espressione della “memoria di pietra” che, rinviando alla vita dei nostri avi, ha fatto palpitare l’animo e il genio interpretativo dell’architetto Michele Gargano.

Consiglio Direttivo
Presidente Raffaele Piccolomini
Vice Presidente Vincenzo De Chirico
Tesoriere Daniela Confetti
Segretario Mariateresa Foscolo

Arch. Michele Gargano
nasce a Terlizzi il 30 gennaio 1917. Frequenta a Terlizzi le scuole elementari e quelle complementari di avviamento commerciale.
Di grande talento e raffinata sensibilità, è innamorato dell’arte classica e viene attratto fin da fanciullo dalle espressioni del conterraneo Michele De Napoli, ideatore insieme all’Affaitati della macchina da festa ottocentesca che contribuirà a ricostruire dopo il rogo del 22 agosto 1991.
Consegue il diploma di maturità artistica a Napoli e la laurea in Architettura presso l’Università di Roma.
Frequenta, a Roma, don Pietro Pappagallo e il prof. Gioacchino Gesmundo, figure esemplari e martiri alle Fosse Ardeatine.
Nel dopoguerra lavora presso l’Ufficio Architettura della direzione generale del Ministero dei Trasporti, la Direzione generale delle Antichità e Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione, la Soprintendenza ai monumenti di Roma e del Lazio, la Soprintendenza ai monumenti e al paesaggio della Sicilia occidentale.
In tali ruoli progetta e dirige numerosi interventi di restauro monumentale, fra cui quelli presso la chiesa di Sant’Aurea in Ostia Antica e la chiesa bizantina di San Giovanni a Mare in Gaeta, l’Arco vanvitelliano del porto di Civitavecchia, il Santuario berniniano di Santa Maria di Galloro ad Ariccia, la rocca medievale di Allumiere a Tolfa, la rocca del Valentino a Rignano Flaminio, l’eremo di Papa Silvestro I al monte Soratte, la cripta di San Lorenzo in via Panisperna a Roma e, sempre nella capitale, la tomba di Pio II in Sant’Andrea della Valle, il Palazzo della Consulta sede della Corte Costituzionale, la Casina dell’Algardi a Villa Doria-Panphili, l’anfiteatro Flavio, il Colosseo, le Terme di Caracalla.
Redige i piani territoriali paesistici dell’arcipelago Pontino, del comprensorio del lago di Bracciano e della zona archeologica di Cerveteri.
In Sicilia dirige le opere di salvaguardia della Zisa e del Palazzo Chiaromonte, sede del rettorato dell’Università di Palermo.
Svolge attività di conferenziere e di pubblicista. A Terlizzi collabora con i periodici Vita Cittadina e T’76. È autore dei volumi Tradizione e Folklore in Puglia: Il Carro Trionfale della Madonna di Sovereto e Le chiese, i conditori e il Cimitero di S. Maria delle Grazie. Progetta alcune opere pubbliche quali il plesso scolastico per l’istruzione primaria in via Millico, oggi scuola primaria “Don Giovanni Bosco”, il recupero paesistico della Via Appia-Traiana, il piano di ampliamento e sistemazione generale del Cimitero con il nuovo ingresso, i servizi di pertinenza, i colombari monumentali, il restauro della chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Di rilievo la sua opera poetica e grafica a punta di penna, che costituisce un corpus di annotazioni rivolte allo studio dell’ambiente urbano e delle sue principali evidenze storico-architettoniche.
Viene a mancare improvvisamente a Roma il 22 dicembre 1995.